L’ottimizzazione nelle procedure di smaltimento dei toner esausti è un’esigenza per uffici e realtà imprenditoriali che mirano a fare economia, rispettando le normative vigenti.
Prendiamo ad esempio un’azienda di medie dimensioni, impegnata nella realizzazione di impianti elettrici sia civili che industriali. Il reparto amministrativo e gli uffici gestionali consumano più di 30 toner all’anno e lo smaltimento richiede una spesa significativa che la direzione ha intenzione di ridurre il più possibile.
Parallelamente, l’impresa di impiantistica ha una necessità comune a tutti gli uffici che fanno uso di stampanti laser: smaltire i toner in sicurezza, per evitare di creare danni all’ambiente. I toner delle moderne stampanti laser contengono polveri sottili che possono risultare nocive. Nanoparticelle di carbone, resine di vario genere e ossidi di ferro sono tra le componenti principali e la loro pericolosità impone ben precise pratiche di smaltimento toner esausti, da seguire meticolosamente anche per non incorrere in sanzioni.
Sono molti gli avvertimenti relativi al potenziale di nocività dei toner, anche durante il loro utilizzo. Per offrire maggiore sicurezza a chi lavora e trascorre tante ore in ufficio, è caldamente consigliato spostare le stampanti in un locale dedicato e ben areato. È fondamentale, inoltre, seguire tutte le fasi di manutenzione di cui i dispositivi di stampa necessitano per essere pienamente efficienti.
L’azienda di impiantistica si trova quindi a dover cercare un servizio professionale che garantisca manutenzione, assistenza tecnica completa e un servizio smaltimento toner esausti affidabile.
Una soluzione simile potrà anche rispettare le esigenze di budget e i propositi di risparmio? Scopriamolo.
Smaltimento toner esausti: come rispettare le leggi in materia
Il Decreto Legislativo 152/2006 contenente una serie di norme in materia ambientale, impone a tutti i titolari di Partita Iva di seguire un preciso iter per lo smaltimento di rifiuti speciali informatici e, in maniera particolare, dei toner esausti.
La normativa regolamenta lo smaltimento, considerando diverse casistiche ed eliminando, di fatto, la possibilità di liberarsi del toner con tecniche fai-da-te.
Sono diverse le azioni proibite dal D.Lgs 152 del 2006.
Non è possibile, ad esempio, smaltire i toner in una discarica comunale in quanto la particolare natura del rifiuto speciale informatico necessita di strutture e tecnologie che il Comune, attrezzato per trattare rifiuti solidi urbani, non possiede. In aggiunta, lo smaltimento toner esausti assieme ad altri rifiuti informatici, come componenti di computer e periferiche hardware, è perseguibile con pesanti sanzioni.
Sbagliato è anche consegnare i toner al proprio rivenditore di cartucce per stampanti o, in generale, a qualsiasi altra azienda che non sia regolarmente iscritta all’Albo Nazionale Gestori Ambientali e abbia l’autorizzazione della Regione di competenza ad operare nel settore.
In definitiva, la normativa indica che l’azienda che acquista e sfrutta il toner è sempre responsabile del suo smaltimento, anche in caso di impiego di stampanti a noleggio. Il vincolo dura fino a che l’azienda in questione non entra in possesso della ricevuta compilata dai responsabili dell’impianto di smaltimento che prende in carico il toner.
Un’azienda come la nostra compagnia di impiantistica, per effettuare un ciclo di smaltimento a norma di legge, dovrebbe:
- in primo luogo far analizzare la particolare tipologia di toner utilizzati, per ottenere un codice di riconoscimento secondo gli standard del Catalogo Europeo Rifiuti.
- Dopo aver comprato e vidimato un Registro di Carico e Scarico presso la CCIAA, può siglare un contratto con una società autorizzata per lo smaltimento tuner esausti e altri rifiuti speciali.
- Ciascun processo di smaltimento è completo solo quando il proprietario si trova in possesso della quarta copia di una ricevuta firmata dallo smaltitore.
Questo documento va conservato per almeno 5 anni e deve essere esibito su richiesta, durante un eventuale controllo, pena sanzioni che vanno da un minimo di € 1032,00, fino ad un massimo di € 92.962,00.
Nei casi più gravi di violazione della normativa, il reato può essere punibile anche in ambito penale. Di fronte a questo scenario, una piccola azienda ha esigenza di snellire il processo e di deresponsabilizzarsi.
Vediamo come fare.
Stampanti a noleggio e trasferimento della responsabilità di smaltimento tuner esausti
Piccole imprese e grandi compagnie possono trovare notevole convenienza nella scelta di una formula di noleggio stampanti. La responsabilità dello smaltimento toner resta comunque a loro e, a tale scopo, è consigliato sottoscrivere un contratto con società di riciclo tuner che si occupano anche delle fasi burocratica e amministrativa legate allo smaltimento, facendosi carico della responsabilità legale dell’intero processo.
La soluzione prevede l’installazione in azienda di speciali box deputati allo stoccaggio dei toner esausti che vengono periodicamente svuotati da addetti autorizzati. Unendo questa tipologia di servizi ad una offerta di noleggio stampanti, l’azienda può controllare agevolmente i costi di stampa e non deve più preoccuparsi di eventuali errori di compilazione del Registro di Carico e Scarico.
Un contratto di noleggio stampanti include anche un piano di assistenza tecnica dedicata, software aggiornati e dispositivi di ultima generazione, studiati per aumentare rendimento e produttività in ufficio. I moderni software di monitoraggio consentono agli amministratori di conoscere numero di stampe effettuate e il costo esatto di ogni singola stampa.
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Accedendo all’esclusivo programma di smaltimento toner e cartucce pensato da HP per i suoi clienti migliori, inoltre, potrete sperimentare un’altra valida soluzione per risparmiare considerevolmente nello smaltimento toner esausti.